ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE

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Culto e pastorale
alle diocesi
158.000.000 €
14,9%
Edilizia di culto
e beni culturali
109.000.000 €
10,3%
Altre esigenze di culto e pastorale
99.975.000 €
9,4%

INTERVENTI DI CULTO E PASTORALE DELLE DIOCESI

I fondi erogati vengono utilizzati per rispondere alle esigenze delle famiglie, per realizzare strutture educative e ricreative per i ragazzi, oltre che per sostenere iniziative pastorali e di formazione, come ad esempio quelle promosse dalle scuole di formazione teologica per laici, catechisti ed insegnanti di religione.
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Vengono svolte attività che sono proprie della missione di evangelizzazione della Chiesa

Le "Esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana" comprendono diversi settori di impegno che sono propri della missione evangelizzatrice della Chiesa, ma hanno anche ricadute allargate nei territori e nelle comunità. Basti pensare, per esempio, al valore sociale delle attività che vengono svolte dagli oratori per bambini, adolescenti e giovani, o l'impegno dei patronati, o ancora per le attività rivolte alla promozione e all'aiuto delle famiglie. 

Complessivamente, nel 2022 la parte più significativa dei fondi dell’8xmille destinata a questo capitolo è stata impiegata per sostenere l’esercizio del culto e della cura delle anime: sostegno ad attività pastorali, facoltà teologiche e istituti di scienze religiose, parrocchie in condizioni di necessità straordinarie, iniziative a favore del clero anziano e malato, mezzi di comunicazione sociale, ecc.  

Altri impieghi hanno riguardato attività di formazione del clero e dei religiosi, scopi missionari, catechesi ed educazione cristiana (oratori e patronati, associazioni e movimenti). Alcune diocesi, inoltre, hanno richiesto risorse per altre destinazioni specifiche, come l’organizzazione del sinodo diocesano, il sostegno ai campi scuola formativi per ragazzi e adolescenti, ai consultori familiari, ai centri accoglienza e di ascolto, o per la formazione degli operatori. I criteri per la ripartizione dei fondi alle 226 diocesi italiane sono stati ridefiniti in occasione della 69a Assemblea Generale della CEI (maggio 2016), che ha indicato le modalità di richiesta/erogazione e di rendicontazione delle risorse. L’intento è quello di evitare assegnazioni generalizzate e dare alle diocesi la regia delle richieste e degli impieghi, coinvolgendole in un percorso di responsabilizzazione rispetto a un uso sempre più efficace e mirato dei fondi. 

Della ripartizione dei fondi viene fornito un rendiconto dettagliato alla CEI, accompagnato da una relazione che spiega i criteri adottati, gli obiettivi perseguiti e i risultati conseguiti attraverso le iniziative finanziate. In maniera analoga, a livello diocesano i contributi vengono assegnati alle parrocchie sulla base di progetti che illustrano le attività ed i programmi per cui si chiede il finanziamento, la previsione di spesa, le risorse proprie investite e le ulteriori (eventuali) fonti di finanziamento.

FONDI ASSEGNATI: TREND 2000-2022

Ogni anno la metà dei fondi attribuiti dai Vescovi per questa finalità viene ripartita in parti uguali per tutte le 226 diocesi, mentre la restante metà viene suddivisa tra esse secondo il numero di abitanti di ciascuna diocesi.

Destinazioni
Esigenze del culto
49.851.815 €
Esercizio cura delle anime
98.559.896 €
Scopi missionari
1.635.458 €
Catechesi ed educazione cristiana
11.139.278 €
TOTALE*
161.186.447 €
* L’importo totale è superiore a quello assegnato nel 2022 in quanto vengono assegnate anche le somme residue non erogate negli esercizi precedenti.
Distribuzione territoriale
Beneficiari
25,1%
Parrocchie
52%
Diocesi/ uffici pastorali
2,9%
Associazioni
1,4%
Fondazioni
11,2%
Altro ente ecclesiastico
7,4%
Altro ente non ecclesiastico

I PROGETTI REALIZZATI

Un esempio al femminile per la comunità

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A Rossano, sulla costa della Calabria che affaccia sullo Ionio, grazie ai fondi dell’8xmille è cresciuta la storia di una comunità cristiana “in uscita”, capace di incarnare i valori del Vangelo nella quotidianità. E di un pastore, don Pino Straface, che si è messo in gioco accompagnando questa sfida ricca di senso umano. È un'esperienza tutta al femminile quella vissuta da questa comunità, iniziata nel 1997 e costruita intorno a un tesoro locale, il Codex Purpureus Rossanensis, uno dei più antichi evangeliari esistenti, capolavoro dell’arte bizantina del V-VI secolo conservato presso il locale Museo diocesano. «Alcune ragazze e donne del gruppo parrocchiale», racconta don Pino, parroco di Rossano e direttore del Museo diocesano e del Codex, «hanno iniziato a offrire ai turisti che attraversavano la piazza della cattedrale l’accompagnamento volontario alla visita del Museo e alla scoperta del Codice. Un’idea che, trovando successo, è diventata per alcune di loro un lavoro, dando vita a un’impresa nuova, dinamica, che ha innescato energia e speranza in tutto il paese di Rossano. Queste giovani», spiega il sacerdote, «si sono messe in gioco, hanno sconvolto la mentalità corrente, ancora molto maschilista, hanno deciso di restare anziché emigrare come fanno tanti giovani e hanno posto un piccolo seme di futuro per la loro terra. Abbiamo messo, insieme, le mani in pasta, superando moltissimi ostacoli: per un prete vuol dire metterci del proprio, senza paura».


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Nel segno della cura

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Giochi in legno

«Per il nostro ospedale, La Madonnina è stata una novità portata dalla Provvidenza» dice l’oncologo Fabrizio Carnevale Schianca, tra i medici in prima linea dell’IRCCS di Candiolo (TO). La Madonnina cui il medico fa riferimento è la casa di accoglienza, avviata grazie ai fondi dell’8xmille, che dal 2007 offre un tetto ai pazienti dell’ospedale e ai loro familiari.
Ma la mano della Provvidenza, prima di preoccuparsi della struttura di accoglienza, sembra aver guidato la parabola esistenziale di don Carlo Chiomento, 69 anni, ordinato a Torino nel 1978 e nominato parroco di Candiolo nel 1997. «Avevo 43 anni», racconta don Carlo, «e avevo espresso al Vescovo la preferenza per restare in città a Torino, e possibilmente non vicino ad un ospedale, perché avevo avuto diversi problemi di salute e avevo assistito per lungo tempo i miei genitori malati. E dove sono finito? In una parrocchia più piccola, di campagna, accanto a un ospedale oncologico.
Bene, confesso che la cura pastorale dei malati mi ha cambiato la vita». Fu proprio poco tempo dopo l’apertura dell’ospedale infatti, nel 1999, che don Carlo si accorse che molti familiari dei pazienti dormivano in macchina. «Parlai subito con l’Arcivescovo», ricorda: «La diocesi stanziò i fondi dall’8xmille, un ingegnere fece gratuitamente il progetto e… eccoci qui».


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Con le porte aperte all'altro

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serra sangiuseppe immagine

A San Gavino Monreale, 8.000 anime nel cuore della pianura del Campidano, nel Sud della Sardegna don Massimo Cabua, sacerdote da 12 anni dopo un percorso vocazionale articolato, è viceparroco delle tre parrocchie (Santa Chiara, Santa Teresa e Santa Lucia).
Portando il suo servizio «in una realtà dove lo spirito di condivisione è essenziale». Ed è proprio su questo spirito, entrato passo dopo passo nel cuore e nella pratica della tre parrocchie, che don Massimo ha costruito insieme agli altri sacerdoti dell’Unità Pastorale tanti progetti di coinvolgimento e solidarietà che vedono nelle ragazze e nei ragazzi del territorio i motori vivi.
Come il grande murales di 35 metri che decora il muro perimetrale del convento locale: don Massimo, un passato da fumettista, ha impostato per i ragazzi i disegni con significativi richiami ai valori del Vangelo, dando vita a un’opera collettiva realizzata nel 2019 in meno di due settimane da più di 350 persone. Poi è sopraggiunta la pandemia, e la comunità unita ha messo in atto progetti destinati alle persone più colpite: una raccolta fondi per l’Ospedale di San Gavino, poi l’iniziativa della “spesa sospesa”, un progetto reso possibile grazie al contributo di una rete di associazioni che hanno aiutato nella raccolta e nella distribuzione dei beni alimentari. «Abbiamo potuto contare su una squadra di una decina di giovani universitari, a casa per il lockdown, che si sono messi a disposizione dei più fragili offrendo un aiuto concreto per accompagnare gli anziani dal medico o semplicemente ritirare una ricetta», racconta.
L’ultimo tassello di questa capillare rete di assistenza è rappresentata dai pacchi alimentari, distribuiti con cadenza mensile: è così che tante famiglie in difficoltà riescono ad assicurare il cibo a tavola per i propri figli.


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EDILIZIA DI CULTO E BENI CULTURALI

I beni culturali ecclesiastici sono un riferimento per le comunità di fedeli, ma costituiscono anche un patrimonio fondamentale per tutto il Paese. Che bisogna mantenere vivo.
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Le opere promuovono il concorso delle energie locali

Una parte consistente dei fondi 8xmille sono destinati alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici che costituiscono un patrimonio per tutto il Paese. Basti pensare, per esempio, alle attività sociali che vengono svolte all’interno di strutture parrocchiali o diocesane nei diversi territori, oppure – allargando l’orizzonte – all’attrattività costituita da buona parte dei beni culturali ecclesiastici ricchi di storia e di bellezza.
La gestione delle risorse dell’8xmille destinate a questi ambiti favorisce la promozione di percorsi efficaci di programmazione degli interventi a livello diocesano. Si tratta infatti spesso di progetti di lungo termine, sviluppati su più anni. Questo approccio consente di accompagnare le diocesi in un percorso di responsabilità, amministrazione sostenibile e gestione strategica sia del patrimonio esistente, sia delle nuove costruzioni.
Per quanto riguarda l’edilizia di culto, l’utilizzo dell’8xmille per la costruzione di nuove strutture religiose costituisce una risposta della comunità ecclesiale al fenomeno dell’espansione dei centri urbani. L’edificio di culto, con le opere annesse, è il cuore delle comunità nascenti, centro di aggregazione sociale, promotore di attività pastorali e culturali.
I contributi della CEI vengono destinati in via prioritaria a strutture di servizio religioso di natura parrocchiale o interparrocchiale (la chiesa, la casa canonica, le opere di ministero pastorale come per esempio le aule di catechismo). A partire dal 2018 è stata posta maggiore attenzione agli interventi su edifici già esistenti costruiti da più di 20 anni, per un migliore utilizzo del patrimonio immobiliare. Le opere non vengono finanziate interamente con l’8xmille, per un principio ecclesiologico ed educativo, ovvero per favorire il concorso delle energie locali come espressione di partecipazione e corresponsabilità. La CEI interviene con un contributo massimo del 75% della spesa preventivata (70% per gli interventi sugli edifici esistenti).
I fondi destinati alla tutela e al restauro dei beni culturali ecclesiastici aiutano le diocesi italiane a promuovere iniziative che abbiano come scopo la conoscenza, la tutela e conservazione dei beni culturali ecclesiastici, in special modo quelli legati al culto, e a stimolare la collaborazione tra le diocesi e gli enti pubblici al fine di agevolare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico. Le finalità dei contributi sono varie, e spaziano dall'inventario informatizzato dei beni artistici e storici al censimento delle chiese, dalla dotazione di impianti di sicurezza al sostegno ad archivi, biblioteche e musei diocesani a interventi di restauro e consolidamento degli edifici fino al restauro degli organi a canne di interesse storico.

FONDI ASSEGNATI: TREND 2000-2022

Destinazioni
Installazione impianti di sicurezza
3.282.747 €
Inventariazione informatizzata di beni mobili
33.307 €
Censimento Chiese
88.570 €
Conservazione e consultazione di archivi, biblioteche e musei
9.684.538 €
Associazioni di volontariato
380.995 €
Restauro e intervento su edifici esistenti
78.817.313 €
Restauro organi a canne
1.861.547 €
Costruzione nuovi edifici
38.061.307 €
Fondo Sud - Edilizia di culto
995.732 €
Iniziative di rilievo nazionale
148.129 €
TOTALE*
133.354.185 €
* L’importo totale è superiore a quello assegnato in quanto vengono riassegnate anche le somme residue non erogate negli esercizi precedenti
Progetti finanziati nel 2022
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2,5%
Installazione impianti di sicurezza
7,3%
Conservazione e consultazione di musei, archivi e biblioteche
59,1%
Restauro edifici di culto
1,4%
Restauro organi a canne
28,5%
Costruzione nuove chiese
0,7%
Fondo Sud - Edilizia di culto
0,5%
Altri progetti
(Censimento chiese, associazioni volontariato, inventariazione informatizzata...)

I PROGETTI REALIZZATI

Conservare la memoria (e la bellezza)

Con il restauro della chiesa di Santa Maria della Piazza, ad Ancona, grazie alle firme dell’8xmille verrà restituito a fedeli e visitatori un antico gioiello dell’architettura romanica, che racconta oltre 1.700 anni di storia.
«Le chiese sono monumenti di fede», sottolinea mons. Angelo Spina, arcivescovo Metropolita di Ancona-Osimo, «ma anche segno di bellezza e patrimonio culturale da custodire e valorizzare».
Visitata ogni anno da oltre 20mila persone, la chiesa di Santa Maria è un tesoro fragile, già sottoposta a due restauri nel corso del ‘900. In particolare, gli interventi del 1980 migliorarono la fruibilità della basilica paleocristiana sottostante e, per permettere di osservarne alcuni elementi, furono realizzati sul pavimento della chiesa romanica alcuni affacci protetti da lastre di vetro.
L'intervento di restauro attuale, avviato nel dicembre 2022, terminerà entro la fine del 2023. Durante i lavori, la chiesa rimarrà aperta al pubblico, per permettere ai turisti di visitarla. «Siamo molto lieti che la Cei abbia riconosciuto il valore di questa chiesa», spiega don Luca Bottegoni, direttore dell'Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici: «Grazie al fondamentale contributo dell’8xmille, entro la fine dell’anno potremo recuperare la nostra splendida chiesa, espressione della memoria storica della nostra città». 

L'abbraccio della luce

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Chiesa di Madonna del Prato

Il complesso parrocchiale della Madonna d’Altomare è situato nella periferia sud-est di Polignano a Mare, un’area urbanizzata negli ultimi anni da nuovi insediamenti residenziali che hanno determinato la necessità di spazi più ampi per le celebrazioni e per lo svolgimento delle attività pastorali. La struttura del complesso – la cui costruzione è iniziata nel 2016 grazie al supporto dei fondi dell’8xmille, ed è terminata nel giugno 2022 - è composta da tre volumi disposti intorno a un chiostro centrale: la chiesa, con la retrostante cappella feriale adiacente al salone; a una quota inferiore, un secondo blocco dedicato alle aule per il catechismo; quindi, un ulteriore volume che ospita la casa canonica. Tutto l’edificio si armonizza con il paesaggio circostante cogliendone e interpretandone gli elementi più significativi: la luce, i colori caldi, i volumi puri. Il centro parrocchiale, infatti, situato alle spalle dell’edificio di culto, è in stretta relazione con il paesaggio costiero e si articola su un unico livello lasciando libera la visuale dal chiostro verso il mare.
La facciata della chiesa si presenta come un ampio portale strombato, che media il passaggio verso lo spazio sacro. Il susseguirsi di arcate squadrate con sequenza ritmica è intervallato da asole vetrate che convogliano verso l’interno una tenue luce diffusa. L’impianto architettonico segue uno schema geometrico a croce, con i due assi principali che si incrociano in corrispondenza dell’altare, posizionato su un presbiterio rialzato di tre gradini rispetto al piano dell’aula liturgica. Un luogo che è diventato da subito un punto di riferimento, presente ed accogliente, per tutta la comunità. 

Per un rione che cresce

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Il rione Bucaletto, nella periferia sud della città di Potenza, ha visto negli ultimi anni crescere in maniera rapida i suoi abitanti. Per dare una risposta alle nuove esigenze emerse dalla comunità dei fedeli, parte attiva di questo sviluppo, grazie alle risorse dell’8xmille sul sito della chiesa parrocchiale preesistente - un prefabbricato realizzato nel 1980 e successivamente demolito - è stata realizzata la nuova chiesa di Santa Maria della Speranza e il nuovo centro parrocchiale con ambienti idonei alle opere pastorali. Il centro è costituito da un’aula liturgica di forma ellittica, con un corpo adiacente che ospita la casa canonica, il salone e le aule per il catechismo. La facciata è caratterizzata esternamente dal portone di ingresso sormontato da un’ampia croce vetrata che lascia filtrare la luce all’interno, e da due narteci laterali: a destra vi è la zona adibita al battistero, a sinistra la struttura destinata agli uffici parrocchiali. L’aula liturgica riflette, nella planimetria, la pulizia degli esterni: al suo interno un'unica navata con una pedana presbiteriale rialzata di tre gradini, sulla quale trova spazio l’altare, mentre la parete di fondo ospita un crocifisso in bronzo patinato.
Un'armonia riuscita di semplicità, funzionalità e bellezza. I lavori per la costruzione dell’intero complesso sono terminati nel mese di marzo 2022. 

Un tesoro rimesso in sicurezza

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La chiesa di Santa Prassede, situata sul versante settentrionale del colle di Todi, è stata costruita nel XIV secolo per volontà dei padri agostiniani, e ha subito poi diverse trasformazioni. A partire dall’aprile 2020, la chiesa è stata oggetto di un complesso intervento di restauro, che ha permesso di ripristinarne l’agibilità e ridonarla all’uso sicuro dei fedeli e dei visitatori. Il cantiere, ultimato a marzo 2022 ha riguardato il restauro dei paramenti della facciata, con una scialbatura della porzione superiore, il consolidamento fondale, la tinteggiatura degli interni, alcuni interventi di miglioramento sismico, la riparazione del manto di copertura, il consolidamento della volta e la revisione dell’impianto elettrico. 

L'arte che innalza lo spirito

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L'organo della Chiesa di San Zeno Vescovo di Fumane, nella Diocesi di Verona, è un simbolo della sapienza artigianale dell’uomo, uno strumento di bellezza materiale che eleva lo spirito. Per questo, il suo restauro rappresenta un intervento volto alla conservazione di un tesoro storico-artistico, ma è anche un contributo che rende ancora più belle e partecipate le funzioni ospitate dalla chiesa. L’organo è opera del celebre organaro veronese Domenico Farinati (1857–1942), artigiano di formazione mitteleuropea che introdusse a suo tempo elementi di assoluta novità nel campo della produzione di nuovi organi in Italia, e rappresenta una delle sue creazioni di maggiore qualità, sia per quanto riguarda la fonica sia per la tecnica impiegata nella realizzazione. Nell'organo di Fumane, miracolosamente, nei decenni si è interamente conservato l'apparato trasmissivo e fonico, e quindi lo strumento è stato restaurato conservando tutte le componenti originali (eccetto per il sistema di caricamento manuale dei mantici, che è andato perduto): lo strumento è quindi uno dei pochi esemplari prodotti dall'organaro veronese ancora in condizioni originarie.

ALTRE ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE

FONDI ASSEGNATI: TREND 2000-2022

Destinazioni
FONDO PER LA CATECHESI E L’EDUCAZIONE CRISTIANA
63 milioni di euro
Il Fondo per la catechesi e l’educazione cristiana ha lo scopo di assicurare risorse per sostenere la formazione catechetica e la sperimentazione educativa, nonché iniziative e proposte promosse dall’Episcopato italiano per contribuire alla matura formazione religiosa delle persone e a servizio dell’annuncio della fede nella complessa società attuale.
TRIBUNALI
ECCLESIASTICI
11,4 milioni di euro
La scelta, fatta per la prima volta nel 1998, è di alleggerire i costi processuali. Lo stanziamento della CEI riguarda l’onere che deve sostenere chiunque inizia o interviene in un processo di nullità di matrimonio. Così le Conferenze Episcopali assicurano, per quanto possibile, salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operatori, la gratuità delle procedure.
INIZIATIVE DI RILIEVO NAZIONALE
54 milioni di euro
In Italia vi sono opere e iniziative pastorali di lunga tradizione e di varia configurazione giuridica animate dal clero secolare, dalle famiglie religiose o da un prezioso volontariato laicale come, ad esempio, attività di formazione dei giovani lavoratori, di promozione pastorale per i detenuti, di sostegno ad associazioni per la promozione delle famiglie e nel campo dei mass-media.
TOTALE*
128.400.000 €
*L'importo totale è superiore a quello assegnato nel 2022 in quanto vengono riassegnate anche somme residue non erogate negli esercizi precedenti.