ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE

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Culto e pastorale
alle diocesi
158.000.000 €
15,1%
Edilizia di culto
e beni culturali
129.000.000 €
12,3%
Altre esigenze di culto e pastorale
93.627.483 €
9%

INTERVENTI DI CULTO E PASTORALE DELLE DIOCESI

I fondi erogati rispondono alle problematiche familiari e alla realizzazione di strutture educative e ricreative per ragazzi. Ma sono anche utilizzati per iniziative di cultura religiosa, per le scuole di formazione teologica per laici, catechisti ed insegnanti di religione.
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Vengono svolte attività che sono proprie della missione di evangelizzazione della Chiesa

Le "Esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana" comprendono diversi settori di impegno che sono propri della missione evangelizzatrice della Chiesa, ma hanno anche ricadute allargate nei territori e nelle comunità. Basti pensare, per esempio, al valore sociale delle attività che vengono svolte dagli oratori per bambini, adolescenti e giovani, o all'impegno dei patronati, o ancora alle attività rivolte alla promozione e all'aiuto delle famiglie. Complessivamente, nel 2024 la parte più significativa dei fondi dell’8xmille destinata a questo capitolo è stata impiegata per sostenere l’esercizio del culto e della cura delle anime: sostegno ad attività pastorali, facoltà teologiche e istituti di scienze religiose, parrocchie in condizioni di necessità straordinarie, iniziative a favore del clero anziano e malato, mezzi di comunicazione sociale, ecc.

Altri impieghi hanno riguardato attività di formazione del clero e dei religiosi, scopi missionari, catechesi ed educazione cristiana (oratori e patronati, associazioni e movimenti).

Alcune Diocesi, inoltre, hanno richiesto risorse per altre destinazioni specifiche, come l’organizzazione del sinodo diocesano, il sostegno ai campi scuola formativi per ragazzi e adolescenti, ai consultori familiari, ai centri accoglienza e di ascolto, o per la formazione degli operatori.

I criteri per la ripartizione dei fondi alle 226 Diocesi italiane sono stati ridefiniti in occasione della 69esima Assemblea Generale della CEI (maggio 2016), che ha indicato le modalità di richiesta/erogazione e di rendicontazione delle risorse. L’intento è quello di evitare assegnazioni generalizzate e dare alle Diocesi la regia delle richieste e degli impieghi, coinvolgendole in un percorso di responsabilizzazione rispetto a un uso sempre più efficace e mirato dei fondi.

Della ripartizione dei fondi viene fornito un rendiconto dettagliato alla CEI, accompagnato da una relazione che spiega i criteri adottati, gli obiettivi perseguiti e i risultati conseguiti attraverso le iniziative finanziate. In maniera analoga, a livello diocesano i contributi vengono assegnati alle parrocchie sulla base di progetti che illustrano le attività ed i programmi per cui si chiede il finanziamento, la previsione di spesa, le risorse proprie investite e le ulteriori (eventuali) fonti di finanziamento.

FONDI ASSEGNATI: TREND 2004-2024

Ogni anno la metà dei fondi attribuiti dai Vescovi per questa finalità viene ripartita in parti uguali per tutte le 226 Diocesi, mentre la restante metà viene suddivisa tra esse secondo il numero di abitanti di ciascuna Diocesi.

Destinazioni
Esigenze del culto
49.708.217 €
Esercizio cura delle anime
100.042.070 €
Scopi missionari
1.596.397 €
Catechesi ed educazione cristiana
9.853.112 €
TOTALE*
161.199.796 €
* L’importo totale è superiore a quello assegnato nel 2024 in quanto vengono assegnate anche le somme residue non erogate negli esercizi precedenti.
Distribuzione territoriale
Beneficiari
13,8%
Parrocchie
69,7%
Diocesi/ uffici pastorali
1,2%
Associazioni
2,1%
Fondazioni
11,8%
Altro ente ecclesiastico
1,4%
Altro ente non ecclesiastico

I PROGETTI REALIZZATI

Un abbraccio sicuro pronto ad accogliere tutto il quartiere

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Una presenza cristiana che non passa inosservata, quella che nella periferia sud-ovest di Ferrara spalanca le porte a chiunque si affacci a chiedere un aiuto, senza escludere le famiglie non cristiane e catalizzando le migliori energie, dei più giovani e pure dei più anziani. Dai 16 agli oltre 90 anni, si incontrano volontari di tutte le età. E a terra, in chiesa, uno strumento dal fascino antico: una meridiana. Una linea di piastrelle attraversate, a metà giornata, dalla luce del sole che entra da un foro che sta esattamente sopra l’altare. «Abbiamo voluto questa meridiana», spiega don Michele Zecchin, parroco e guida della nuova unità pastorale del Corpus Domini e di Sant'Agostino, «per ricordare che la bellezza del volto di Dio entra nella nostra storia.
In questo quartiere ci sono 7mila residenti e, tra loro, più di 1.100 persone vivono da sole: per lo più anziani, vedovi e vedove che aspettano qualcuno che porti loro la luce di una presenza semplice». Una umanità che in questa unità pastorale ha tanti volti. Chiara, ad esempio, con i suoi 16 anni è il membro più giovane del Consiglio pastorale. «La parrocchia è il mio posto sicuro. Dobbiamo cambiare la visione del prossimo: se tutti iniziassimo a guardare l’altro prima di noi stessi, il mondo sarebbe un posto migliore per tutti. Don Michele ha segnato molto la mia crescita, mettendo in me dei valori e delle idee che non mi sarebbero potuti arrivare da nessun altro». Le fa eco Alberto, educatore dell’Associazione Arcobaleno ma anche presidente diocesano dell’Azione Cattolica: «Questo è un quartiere estremamente dinamico, per cui abbiamo avuto molta immigrazione italiana e adesso abbiamo molta immigrazione straniera.
La parrocchia non sono solo le quattro mura della chiesa e della canonica: la parrocchia è il territorio e quindi bisogna farsi carico di tutte le realtà che sono sul territorio. A noi si rivolgono anche molte famiglie straniere, anche se di fedi diverse, perché siamo l’unico centro che le ascolta». Ma chi lascia veramente a bocca aperta è Ada, una volontaria ultranovantenne e ultra-attiva: «La parrocchia è una seconda casa per me, sono felice di aiutare la comunità e i sacerdoti perché c’è sempre bisogno del nostro aiuto: nella preghiera, nel lavoro della pulizia della chiesa, tantissime cose… Anche fisicamente questa esperienza mi ha fatto bene: sono trent’anni che sono in pensione e ancora sono qui che aiuto!».


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Far crescere è mettersi in ascolto

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Giochi in legno

Il Seminario minore di Conversano è un luogo nel quale germogliano storie preziose, di fede e di umanità. Qui vivono quattro ragazzi delle scuole medie e nove delle superiori, che si stanno iniziando a interrogare su come rispondere alla chiamata di Dio. Oltre a loro, però, ci sono alcune decine di altri ragazzi e ragazze che partecipano alla vita di questa comunità, accompagnati da un gruppo di adulti volontari. A guidare questo popolo in cammino è don Pierpaolo Pacello, 33 anni e sacerdote da otto, responsabile diocesano della pastorale delle vocazioni e rettore del Seminario. Il compito del sacerdote-rettore è tratteggiato in maniera spontanea e delicata dalle parole degli stessi ragazzi. Dice Francesco: «Con don Pierpaolo puoi starci a parlare per ore e sai che lui non smetterà di ascoltarti». Gli fa eco Cristian: «Molte volte gli adulti hanno poca fiducia nelle scelte che facciamo noi giovani. Il don invece è diverso». Giorgia, che partecipa alle attività organizzate da don Pierpaolo per un più ampio gruppo di giovani che ruotano attorno al Seminario, è ancora più diretta: «Don Pierpaolo ti lascia spazio: ti fa prendere quel respiro di sollievo che con gli altri non riesci a prendere; mi fa sperare che io possa ancora credere in qualcosa».


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Una nuova socialità per chi è "over"

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Il nome è semplice e diretto, “Vicino agli anziani”, ed è il progetto attivato dall’arcidiocesi di Fermo grazie anche ai fondi dell’8xmille per rafforzare i legami comunitari e la testimonianza della carità, con particolare attenzione alle persone anziane che vivono situazioni di solitudine, di vulnerabilità socio-sanitaria o economica.
L’intervento coinvolge tre Caritas parrocchiali e inter-parrocchiali, con attività nelle parrocchie di Morrovalle e Trodica di Morrovalle, Montecosaro alto e Montecosaro scalo, Amandola e San Ruffino, per un territorio di 123 parrocchie. Tanti i parroci e i volontari impegnati, insieme allo sportello sanitario Caritas di Civitanova Marche e a diverse associazioni laiche. Tra gli altri don Paolo Canale, parroco del Sacro Cuore di Gesù in Trodica di Morrovalle.
«Dal 2023», racconta don Paolo, «abbiamo avviato una mappatura dei bisogni intervistando gli anziani, potenziando la relazione d’aiuto e di cura, sperimentando attività di aggregazione e socializzazione e rafforzando gli spazi disponibili per loro. Ci siamo occupati di trasporto e aiuto ai soggetti in gravi condizioni economiche, abbiamo realizzato laboratori, incontri formativi, sostegno alimentare, avviato lo sportello sanitario e la collaborazione con il Banco Farmaceutico. Abbiamo garantito un supporto per le esigenze della vita quotidiana (compagnia, ritiro della pensione, spesa), e per la gestione del centro sociale per anziani.
Ma, soprattutto, abbiamo coinvolto altre associazioni, in sinergia con l’Ufficio per la pastorale sociale e quello per la pastorale della salute dell’arcidiocesi di Fermo. La collaborazione tra parrocchie è diventata una costante: oggi i pensionati sono gli stessi organizzatori degli eventi e i legami hanno permesso di superare anche l’isolamento geografico».


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EDILIZIA DI CULTO E BENI CULTURALI

I beni culturali ecclesiastici sono un riferimento per le comunità di fedeli, ma costituiscono anche un patrimonio fondamentale per tutto il Paese. Che bisogna mantenere vivo.
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Le opere promuovono il concorso delle energie locali

Una parte consistente dei fondi 8xmille sono destinati alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici che costituiscono un patrimonio per tutto il Paese. Basti pensare, per esempio, alle attività sociali che vengono svolte all’interno di strutture parrocchiali o diocesane nei diversi territori, oppure – allargando l’orizzonte – all’attrattività costituita da buona parte dei beni culturali ecclesiastici ricchi di storia e di bellezza. La gestione delle risorse dell’8xmille destinate a questi ambiti favorisce la promozione di percorsi efficaci di programmazione degli interventi a livello diocesano. Si tratta infatti spesso di progetti di lungo termine, sviluppati su più anni. Questo approccio consente di accompagnare le Diocesi in un percorso di responsabilità, amministrazione sostenibile e gestione strategica sia del patrimonio esistente, sia delle nuove costruzioni.

Per quanto riguarda l’edilizia di culto, l’utilizzo dell’8xmille per la costruzione di nuove strutture religiose costituisce una risposta della comunità ecclesiale al fenomeno dell’espansione dei centri urbani. L’edificio di culto, con le opere annesse, è il cuore delle comunità nascenti, centro di aggregazione sociale, promotore di attività pastorali e culturali.

I contributi della CEI vengono destinati in via prioritaria a strutture di servizio religioso di natura parrocchiale o interparrocchiale (la chiesa, la casa canonica, le opere di ministero pastorale come per esempio le aule di catechismo). A partire dal 2018 è stata posta maggiore attenzione agli interventi su edifici già esistenti costruiti da più di 20 anni, per un migliore utilizzo del patrimonio immobiliare.

Le opere non vengono finanziate interamente con l’8xmille, per un principio ecclesiologico ed educativo, ovvero per favorire il concorso delle energie locali come espressione di partecipazione e corresponsabilità. La CEI interviene con un contributo massimo del 75% della spesa preventivata (70% per gli interventi sugli edifici esistenti). I fondi destinati alla tutela e al restauro dei beni culturali ecclesiastici aiutano le Diocesi italiane a promuovere iniziative che abbiano come scopo la conoscenza, la tutela e conservazione dei beni culturali ecclesiastici, in special modo quelli legati al culto, e a stimolare la collaborazione tra le Diocesi e gli enti pubblici al fine di agevolare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico.

Le finalità dei contributi sono varie, e spaziano dall'inventario informatizzato dei beni artistici e storici al censimento delle chiese, dalla dotazione di impianti di sicurezza al sostegno ad archivi, biblioteche e musei diocesani a interventi di restauro e consolidamento degli edifici fino al restauro degli organi a canne di interesse storico.

FONDI ASSEGNATI: TREND 2004-2024

Destinazioni
Installazione impianti di sicurezza
3.092.028 €
Inventariazione informatizzata di beni mobili
107.941 €
Censimento Chiese
63.280 €
Conservazione e consultazione di archivi, biblioteche e musei
10.359.807 €
Associazioni di volontariato
497.794 €
Restauro e intervento su edifici esistenti
97.139.410 €
Restauro organi a canne
2.738.473 €
Costruzione nuovi edifici
38.566.000 €
Fondo Sud - Edilizia di culto
373.375 €
Altre iniziative
747.022 €
TOTALE*
153.685.130 €
* L’importo totale è superiore a quello assegnato in quanto vengono riassegnate anche le somme residue non erogate negli esercizi precedenti
Progetti finanziati nel 2024
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2%
Installazione impianti di sicurezza
6,7%
Conservazione e consultazione di musei, archivi e biblioteche
63,2%
Restauro edifici di culto
1,8%
Restauro organi a canne
25,1%
Costruzione nuove chiese
0,3%
Fondo Sud - Edilizia di culto
0,9%
Altri progetti
(Censimento chiese, associazioni volontariato, inventariazione informatizzata...)

I PROGETTI REALIZZATI

Una risposta alla comunità che cresce

La nuova chiesa sussidiaria di Leporano, comune in provincia di Taranto, è intitolata a San Giovanni Paolo II e affaccia da un promontorio sul blu del mar Ionio. A Leporano era presente una sola parrocchia, intitolata a Maria Santissima Immacolata, e fino a questa nuova realizzazione le celebrazioni si svolgevano nella Chiesa Madre e all’interno di un piccolo edificio collocato tra il centro e l’area marina: una situazione ormai non più adatta ad accogliere sia la comunità locale sia i numerosi turisti che popolano la zona nel periodo estivo.
Il nuovo complesso parrocchiale, realizzato grazie al sostegno della Diocesi di Taranto con il contributo dell’8xmille alla Chiesa cattolica, oltre a rispondere alle necessità pastorali ha da subito dato una risposta anche alle esigenze sociali della comunità, in un contesto urbano altrimenti privo di spazi di aggregazione. Sotto la statua di San Giovanni Paolo II, ora, questo duplice bisogno trova molteplici risposte.
L'edificio della chiesa è a pianta centrale con aula unica, ed è caratterizzato da una forte luminosità grazie alla presenza di grandi vetrate: uno spazio ampio ma accogliente, riflesso della grande famiglia che vi si raduna. Al livello inferiore, invece, sono collocati gli spazi per le attività della comunità e i locali per il ministero pastorale.

La bellezza della storia ora è sostenibile

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La chiesa di San Ludovico Vescovo, in vulgo Sant'Alvise, sorge all'estremità settentrionale del sestiere di Cannaregio. Secondo la tradizione, il complesso conventuale venne edificato per volere della nobildonna Antonia Venier, a seguito di tre sogni avvenuti nel 1388.
Si tratta, pertanto, di una delle chiese più antiche del sestiere. L'edificio, libero su due lati, è affiancato dalle vaste strutture dell'ex convento agostiniano, poi canossiano. La facciata, originariamente a capanna, è in mattoni a vista, divisa da sei lesene equidistanti, collegate da archetti a sesto acuto trilobati a doppia ghiera lungo il coronamento, orizzontale lungo le ali e a spioventi nella parte centrale. In quest'ultima si aprono un oculo ed il portale principale con protiro e statua del santo titolare risalente al XV secolo.
L'interno si presenta a navata unica, con l'aula coperta da un soffitto piano affrescato. Una storia secolare di fede e di bellezza che ha richiesto un importante intervento di adeguamento. Grazie ai fondi dell’8xmille è stato possibile procedere al rifacimento e alla revisione dell’impianto elettrico, con l’adeguamento delle reti alla normativa vigente in materia di sicurezza degli impianti, con una particolare attenzione al tema del consumo energetico.

La Parola al Museo Diocesano

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Il linguaggio sensibile della cartapesta, arte antica e popolare, capace di parlare a tutti con semplicità e immediatezza, ha svolto un ruolo determinante nella divulgazione religiosa: si pensi per esempio alle feste dei santi patroni che si tengono in tante città e paesi d'Italia, alle celebrazioni mariane, ai riti quaresimali e della Settimana santa.
La Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nell’ambito dell’iniziativa “La Parola, le immagini”, ha promosso una mostra su questa antica arte, che è stata proposta in diverse chiese e oratori confraternali. Fulcro espositivo dell'iniziativa sono stati i nuovi, ampi e attrezzati spazi del Museo diocesano, che ha accolto circa 60 opere provenienti dalle chiese della Diocesi.

Una mostra per dare speranza

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In occasione del Giubileo e grazie al contributo dell’8xmille, l’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Modena-Nonantola ha promosso una serie di iniziative che hanno coinvolto l’Archivio, la Biblioteca e il Museo diocesano. Tra queste, una mostra sul tema della speranza, con l'esposizione di opere provenienti da chiese diocesane e ha valorizzato i beni dei musei, dell’archivio e della biblioteca, proponendo un ideale viaggio nell’arte e nella storia per scoprire i modi con cui la fede cristiana ha narrato la speranza.

Nei colori di Giusto de' Menabuoi la gloria della Resurrezione

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Si chiama “Rigenerati nella speranza. Il Battistero, i segni, i suoi doni” il progetto, inserito nell’ambito del Giubileo 2025 e sostenuto con i contributi dell’8xmille, che a Padova ha coinvolto la Cattedrale e il Battistero, ma anche l’Archivio, la Biblioteca e il Museo diocesani.
A catalizzare in particolare l’attenzione è la bellezza del Battistero e degli affreschi Trecenteschi di Giusto de’ Menabuoi. Il nuovo restauro e un’illuminazione studiata per l’occasione permettono alle terre usate da Giusto – i gialli, i lilla, i rosacei, gli ori, gli aranciati – e al suo cielo di fiamma di esprimere la massima potenza estetica, simbolica, teologica.
È un'opera che parla della creazione e del mistero della Trinità. Nelle scene di vita quotidiana irrompe il Verbo, incarnato e incarnante, quell’azzurro trapassato da una luce bianca che lo solleva. Così dovrebbe essere l’annuncio cristiano, secondo San Paolo: pieno di “eilikrìneia”, trasparente e forte come i raggi del sole. Nel suo complesso, l’edificazione architettonica dello spazio glorifica la vasca battesimale e ne dice il senso: coloro che vi entrano, sepolti con Cristo, ne escono nuove creature, appartenenti alla nuova creazione.

ALTRE ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE

FONDI ASSEGNATI: TREND 2004-2024

Destinazioni
FONDO PER LA CATECHESI E L’EDUCAZIONE CRISTIANA
59 milioni di euro
Il Fondo per la catechesi e l’educazione cristiana ha lo scopo di assicurare risorse per sostenere la formazione catechetica e la sperimentazione educativa, nonché iniziative e proposte promosse dall’Episcopato italiano per contribuire alla matura formazione religiosa delle persone e a servizio dell’annuncio della fede nella complessa società attuale.
TRIBUNALI
ECCLESIASTICI
11 milioni di euro
La scelta, fatta per la prima volta nel 1998, è di alleggerire i costi processuali. Lo stanziamento della CEI riguarda l’onere che deve sostenere chiunque inizia o interviene in un processo di nullità di matrimonio. Così le Conferenze Episcopali assicurano, per quanto possibile, salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operatori, la gratuità delle procedure.
INIZIATIVE DI RILIEVO NAZIONALE
45 milioni di euro
In Italia vi sono opere e iniziative pastorali di lunga tradizione e di varia configurazione giuridica animate dal clero secolare, dalle famiglie religiose o da un prezioso volontariato laicale come, ad esempio, attività di formazione dei giovani lavoratori, di promozione pastorale per i detenuti, di sostegno ad associazioni per la promozione delle famiglie e nel campo dei mass-media.
TOTALE*
115.000.000 €
*L'importo totale è superiore a quello assegnato nel 2024 in quanto vengono riassegnate anche somme residue non erogate negli esercizi precedenti.