ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE

Foto oratorio
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Culto e pastorale
alle diocesi
158.000.000 €
15,8%
Edilizia di culto
e beni culturali
109.000.000 €
10,9%
Altre esigenze di culto e pastorale
85.427.000 €
8,6%

INTERVENTI DI CULTO E PASTORALE DELLE DIOCESI

I fondi erogati rispondono alle problematiche familiari e alla realizzazione di strutture educative e ricreative per ragazzi. Ma sono anche utilizzati per iniziative di cultura religiosa, per le scuole di formazione teologica per laici, catechisti ed insegnanti di religione.
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Vengono svolte attività che sono proprie della missione di evangelizzazione della Chiesa

Le "Esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana" comprendono diversi settori di impegno che sono propri della missione evangelizzatrice della Chiesa, ma hanno anche ricadute allargate nei territori e nelle comunità. Basti pensare, per esempio, al valore sociale delle attività che vengono svolte dagli oratori per bambini, adolescenti e giovani, o l'impegno dei patronati, o ancora per le attività rivolte alla promozione e all'aiuto delle famiglie.

Complessivamente, nel 2023 la parte più significativa dei fondi dell’8xmille destinata a questo capitolo è stata impiegata per sostenere l’esercizio del culto e della cura delle anime: sostegno ad attività pastorali, facoltà teologiche e istituti di scienze religiose, parrocchie in condizioni di necessità straordinarie, iniziative a favore del clero anziano e malato, mezzi di comunicazione sociale, ecc.

Altri impieghi hanno riguardato attività di formazione del clero e dei religiosi, scopi missionari, catechesi ed educazione cristiana (oratori e patronati, associazioni e movimenti). Alcune Diocesi, inoltre, hanno richiesto risorse per altre destinazioni specifiche, come l’organizzazione del sinodo diocesano, il sostegno ai campi scuola formativi per ragazzi e adolescenti, ai consultori familiari, ai centri accoglienza e di ascolto, o per la formazione degli operatori. I criteri per la ripartizione dei fondi alle 226 Diocesi italiane sono stati ridefiniti in occasione della 69esima Assemblea Generale della CEI (maggio 2016), che ha indicato le modalità di richiesta/erogazione e di rendicontazione delle risorse. L’intento è quello di evitare assegnazioni generalizzate e dare alle Diocesi la regia delle richieste e degli impieghi, coinvolgendole in un percorso di responsabilizzazione rispetto a un uso sempre più efficace e mirato dei fondi.

Della ripartizione dei fondi viene fornito un rendiconto dettagliato alla CEI, accompagnato da una relazione che spiega i criteri adottati, gli obiettivi perseguiti e i risultati conseguiti attraverso le iniziative finanziate. In maniera analoga, a livello diocesano i contributi vengono assegnati alle parrocchie sulla base di progetti che illustrano le attività ed i programmi per cui si chiede il finanziamento, la previsione di spesa, le risorse proprie investite e le ulteriori (eventuali) fonti di finanziamento.

FONDI ASSEGNATI: TREND 2003-2023

Ogni anno la metà dei fondi attribuiti dai Vescovi per questa finalità viene ripartita in parti uguali per tutte le 226 diocesi, mentre la restante metà viene suddivisa tra esse secondo il numero di abitanti di ciascuna diocesi.

Destinazioni
Esigenze del culto
47.841.017 €
Esercizio cura delle anime
98.943.889 €
Scopi missionari
1.896.566 €
Catechesi ed educazione cristiana
10.259.548 €
TOTALE*
158.941.020 €
* L’importo totale è superiore a quello assegnato nel 2023 in quanto vengono assegnate anche le somme residue non erogate negli esercizi precedenti.
Distribuzione territoriale
Beneficiari
22,7%
Parrocchie
59,7%
Diocesi/ uffici pastorali
3,4%
Associazioni
1,6%
Fondazioni
11,2%
Altro ente ecclesiastico
1,4%
Altro ente non ecclesiastico

I PROGETTI REALIZZATI

Un luogo che i ragazzi possono chiamare casa

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L’entusiasmo trascinante di don Giuseppe si riflette negli occhi dei “suoi” ragazzi, che lo circondano e fanno a gara per catturare la sua attenzione, che si posa su ciascuno, ora seria, ora scherzosa. «Sto sperimentando cosa significa essere padre e cosa significa anche la fecondità del celibato”, dice don Giuseppe Licciardi, 48 anni, una grande esperienza educativa e spirituale e un forte carisma. I ragazzi sono gli ospiti della Fondazione Regina Elena, ex orfanotrofio situato in un palazzo seicentesco di Cefalù, che ora accoglie con i suoi 12 posti letto ragazzi dai 6 ai 17 anni, privi temporaneamente di condizioni e ambienti familiari tutelanti, minori con disturbi del comportamento segnalati dal Tribunale per i Minorenni o dai Servizi Sociali.
La comunità vuole offrire un accompagnamento che dal passato (rielaborazione della propria vita e ricostruzione del proprio vissuto) possa approdare al presente (sostegno affettivo, relazionale, educativo, cognitivo, stimolazione sociale) per poi proiettarsi al futuro con fiducia e positività, mediante progetti educativi individualizzati ed elaborati dall’equipe multidisciplinare. La struttura e la sua missione è stata fortemente voluta dal Vescovo di Cefalù, Giuseppe Marciante, che l'ha inaugurata nel 2022: «Si realizza un altro segno di speranza – disse allora il Vescovo – un luogo dove gli ospiti possano sperimentare l’abbraccio materno della Chiesa, Comunità viva dei credenti in Cristo». La comunità educativa è formata oggi da una coordinatrice pedagogica, un’assistente sociale, una psicologa, degli educatori, degli ausiliari, un infermiere professionale e diversi volontari: proporre al minore un ambiente familiare in cui si senta protetto, accolto, compreso e stimolato, costruendo giorno per giorno un rapporto solidale e di fiducia significativo e improntato su relazioni affettive, educative, cognitive e di promozione sociale importanti. «Ogni volta – chiosa la psicologa, Clementina – entrare in comunità è entrare nella propria casa».


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Piantare manghi in Paradiso

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Giochi in legno

Un luogo bellissimo, a due passi dal cielo. Pascoli sconfinati nei quali però è sempre più difficile trattenere il "gregge" di una comunità che si fa anziana, con i giovani che migrano verso le città della pianura. Se la bellezza non basta, allora don Fabio Fiori, parroco di Danta di Cadore e San Nicolò di Comelico, sulle Alpi bellunesi, ci pensa con le opere a dare un'occasione di futuro ai suoi fedeli e alle persone del piccolo borgo.
Don Fabio è l'anima di una cooperativa di comunità avviata nel 2019 e che a poco a poco sta restituendo anche alle persone più sole e demotivate il gusto dello spendersi per gli altri e che comincia a porre un freno a quel processo, che sembrava irreversibile, di spopolamento e abbandono di questo angolo di paradiso. “La nostra forza è il lavoro volontario che in tanti possono mettere a disposizione del bene comune – spiega Simone, che della cooperativa “Alberi di Mango” è il presidente. Un nome non casuale, quello che hanno scelto per la cooperativa: piantare alberi di mango è un gesto di speranza e di lungimiranza, perché chi li pianta difficilmente ne vedrà i frutti. Ma ne mangeranno le generazioni future!
Ecco allora che don Fabio è il primo che puoi trovare dietro al bancone del bar che ha riaperto, a lavare i bicchieri o a fare un caffè: «Lo stare con la gente comincia dai gesti più semplici».


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La fede a misura di famiglia

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«La famiglia è spesso un luogo dal quale qualcuno si allontana, non solo dalla fede. Dai genitori emerge la richiesta di aiuto alla comunità per accompagnare i propri figli, in particolare quando sono preadolescenti e adolescenti. A volte, la crescita dei figli è come lo scoppio di una bomba, ci si ritrova quasi con uno sconosciuto in casa e non si sa cosa fare, come affrontare questo passaggio».
Don Roberto Savoja è il parroco di Maria Santissima Annunziata al quartiere Ardeatino, nota semplicemente come Annunziatella, a Roma. Una comunità di 45mila fedeli che abitano nelle belle palazzine della zona, circondate dal verde. Sembrano lontani i problemi dell’estrema periferia romana, ma anche qui «c’è chi lancia il suo grido e chiede di essere ascoltato», dice il parroco. Sono le famiglie, che devono districarsi tra il lavoro, la gestione dei figli e quella magari di genitori ormai anziani. O ancor più spesso sole, senza altri parenti su cui fare affidamento. Per stargli vicino «nel modo giusto per loro» dice il parroco, «ci siamo ispirati al Vangelo. Lavoriamo in una dinamica che ricorda quella di Emmaus, camminando accanto, dando spazio a una narrazione dove loro per primi si aprono, stimolando modalità e metodologie che favoriscano questo. È un atteggiamento che ci sta dando dei riscontri positivi, stanno nascendo relazioni significative». “Genitori in equilibrio” è il nome che prendono i vari laboratori e iniziative pensate per le giovani famiglie. Incontri su argomenti specifici utili per i genitori: la relazione degli adolescenti con il digitale, il rispetto delle regole, la capacità di ascolto «Proponiamo un percorso con ritmo rallentato», spiega Don Roberto, «cercando di assecondare le esigenze delle famiglie». 


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EDILIZIA DI CULTO E BENI CULTURALI

I beni culturali ecclesiastici sono un riferimento per le comunità di fedeli, ma costituiscono anche un patrimonio fondamentale per tutto il Paese. Che bisogna mantenere vivo.
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Le opere promuovono il concorso delle energie locali

Una parte consistente dei fondi 8xmille sono destinati alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici che costituiscono un patrimonio per tutto il Paese. Basti pensare, per esempio, alle attività sociali che vengono svolte all’interno di strutture parrocchiali o diocesane nei diversi territori, oppure – allargando l’orizzonte – all’attrattività costituita da buona parte dei beni culturali ecclesiastici ricchi di storia e di bellezza.
La gestione delle risorse dell’8xmille destinate a questi ambiti favorisce la promozione di percorsi efficaci di programmazione degli interventi a livello diocesano. Si tratta infatti spesso di progetti di lungo termine, sviluppati su più anni. Questo approccio consente di accompagnare le Diocesi in un percorso di responsabilità, amministrazione sostenibile e gestione strategica sia del patrimonio esistente, sia delle nuove costruzioni.
Per quanto riguarda l’edilizia di culto, l’utilizzo dell’8xmille per la costruzione di nuove strutture religiose costituisce una risposta della comunità ecclesiale al fenomeno dell’espansione dei centri urbani. L’edificio di culto, con le opere annesse, è il cuore delle comunità nascenti, centro di aggregazione sociale, promotore di attività pastorali e culturali.
I contributi della CEI vengono destinati in via prioritaria a strutture di servizio religioso di natura parrocchiale o interparrocchiale (la chiesa, la casa canonica, le opere di ministero pastorale come per esempio le aule di catechismo). A partire dal 2018 è stata posta maggiore attenzione agli interventi su edifici già esistenti costruiti da più di 20 anni, per un migliore utilizzo del patrimonio immobiliare.
Le opere non vengono finanziate interamente con l’8xmille, per un principio ecclesiologico ed educativo, ovvero per favorire il concorso delle energie locali come espressione di partecipazione e corresponsabilità. La CEI interviene con un contributo massimo del 75% della spesa preventivata (70% per gli interventi sugli edifici esistenti). I fondi destinati alla tutela e al restauro dei beni culturali ecclesiastici aiutano le Diocesi italiane a promuovere iniziative che abbiano come scopo la conoscenza, la tutela e conservazione dei beni culturali ecclesiastici, in special modo quelli legati al culto, e a stimolare la collaborazione tra le Diocesi e gli enti pubblici al fine di agevolare la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico. Le finalità dei contributi sono varie, e spaziano dall'inventario informatizzato dei beni artistici e storici al censimento delle chiese, dalla dotazione di impianti di sicurezza al sostegno ad archivi, biblioteche e musei diocesani a interventi di restauro e consolidamento degli edifici fino al restauro degli organi a canne di interesse storico.

FONDI ASSEGNATI: TREND 2003-2023

Destinazioni
Installazione impianti di sicurezza
3.109.572 €
Inventariazione informatizzata di beni mobili
317.827 €
Censimento Chiese
56.440 €
Conservazione e consultazione di archivi, biblioteche e musei
9.803.352 €
Associazioni di volontariato
395.326 €
Restauro e intervento su edifici esistenti
92.406.930 €
Restauro organi a canne
2.579.788 €
Costruzione nuovi edifici
36.617.358 €
Fondo Sud - Edilizia di culto
674.420 €
Altre iniziative
2.733.552 €
TOTALE*
148.694.565 €
* L’importo totale è superiore a quello assegnato in quanto vengono riassegnate anche le somme residue non erogate negli esercizi precedenti
Progetti finanziati nel 2023
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2,1%
Installazione impianti di sicurezza
6,6%
Conservazione e consultazione di musei, archivi e biblioteche
62,1%
Restauro edifici di culto
1,7%
Restauro organi a canne
24,7%
Costruzione nuove chiese
0,5%
Fondo Sud - Edilizia di culto
2,3%
Altri progetti
(Censimento chiese, associazioni volontariato, inventariazione informatizzata...)

I PROGETTI REALIZZATI

Un abbraccio contemporaneo in dialogo con la natura

Una linea dinamica e contemporanea, su cui svetta un campanile di 30 metri, che si lascia abbracciare dal panorama cui fa da sfondo la montagna Longa che sovrasta Cinisi. È con questa architettura accogliente che la nuova chiesa Redemptoris Mater di Piano Peri, presso Cinisi, consacrata nel marzo 2023 dall’arcivescovo di Monreale, mons. Gualtiero Isacchi, abbraccia oggi la comunità di fedeli della parrocchia Ecce Homo. La chiesa è stata progettata dagli architetti Andrea Grottaroli e Roberto Operti dello studio Kuadra, vincitori del concorso di progettazione indetto dalla CEI nel 2014, che ha finanziato per il 75% l’intera opera con i fondi dell’8xmille. Ha una capienza di circa 700 posti, dispone di uno spazio nursery, mentre l’area esterna è attrezzata per l’oratorio dei ragazzi. 

La rinascita dopo il sisma

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Chiesa di Madonna del Prato

Il terribile sisma del 2012 aveva messo in ginocchio la comunità di Reggiolo. Il terremoto, oltre a colpire le persone, aveva reso inutilizzabili quasi tutti gli edifici di pubblica fruizione, compreso l’oratorio di San Giuseppe. È qui che, dopo la distruzione, ha cominciato a germogliare il seme della rinascita: nel 2016 la Diocesi ha indetto un concorso finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana che ha visto la partecipazione di 13 studi di progettazione.
Parallelamente è stato avviato un percorso di progettazione partecipata con il coinvolgimento di istituzioni, parrocchia e cittadini, che si sono espressi chiedendo che il nuovo fabbricato risultasse utile, bello e comunitario. Al percorso hanno partecipato anche i bambini della comunità, che attraverso 168 disegni hanno raccontato come immaginavano il loro nuovo oratorio. Il risultato è un intervento di rigenerazione urbana che ha come cuore il complesso dei nuovi locali di Ministero Pastorale, che occupa una superficie di circa 7.700mq. Il progetto è pensato come una sequenza di cortili sui quali si dispongono i nuovi ambienti e gli spazi verdi e ricreativi, generando un rapporto di interconnessione con gli edifici storici: Palazzo Razzini e la chiesa di San Rocco. Il coordinamento costruito dall’Ufficio beni culturali della Diocesi ha visto coinvolti, a diverso titolo, la Regione Emilia Romagna, la CEI, la Soprintendenza, il Comune e la Parrocchia di Reggiolo, consentendo il superamento delle criticità normative, urbanistiche e finanziarie, e innescando una operatività che ha avuto positive ricadute sui fabbricati dell’intera area.

L'Adorazione torna a brillare

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Grazie ai fondi dell'8xmille è tornato a brillare della sue luce e dei suoi chiaroscuri originari il dipinto dell'Adorazione dei Pastori conservato al Museo diocesano di Nola. L'opera, realizzata nel XVII secolo dalla bottega del maestro Micco Spadaro, versava in un mediocre stato di conservazione e presentava segni di un pregresso intervento di restauro. Per riportare alla piena leggibilità l’opera è stato necessario asportare la fodera esistente e rifoderare il retro, consolidare la pellicola pittorica e pulirla dalla vernice ossidata e dalle sostanze che alteravano la cromia originaria. Meticoloso il lavoro di stuccatura e di integrazione delle lacune pittoriche, che ha consentito di riportare il capolavoro all'antica bellezza.

Una Biblioteca più funzionale

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Un Istituto culturale importante per la comunità e per la città di Amalfi, che consituisce un punto di riferimento per tante persone. La Biblioteca diocesana di Amalfi, grazie ai fondi dell’8xmille, dispone ora di un nuovo allestimento che ha reso ancora più bella e funzionale la Sala B. L’intervento ha previsto l’acquisto di nuove scaffalature e nuovi mobili sia per la sala consultazione che per il soppalco, migliorando la fruibilità complessiva dello spazio e dei volumi che la Biblioteca raccoglie.

Secondo lo spirito del Borromini

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La Chiesa della Madonna del Prato, a Gubbio, è uno dei tesori più sorprendenti dell'arte e dell'architettura umbra, che ha subito importanti danni in seguito al terremoto del 2016. Ferite che sono state sanate da un superbo intervento di ristrutturazione e restauro reso possibile grazie ai fondi dell'8xmille, che ha consentito a questo gioiello sacro di tornare a essere il fulcro della vita liturgica e pastorale della comunità parrocchiale e della città, preservando la storia e arricchendo la comunità con nuova bellezza e vitalità. La progettazione e realizzazione del restauro è stata guidata da un cammino decisionale, rispettando l'architettura e le intenzioni di Borromini, così come per l'idea teologica e il senso della fede della Chiesa. Nel percorso di restauro gli interrogativi principali sono stati affrontati mantenendo la continuità con gli artisti che l'hanno costruita e abbellita, e rimanendo al servizio dei fedeli e dell'annuncio del Vangelo in quei luoghi. In 375 giornate di lavoro, gli oltre 30 professionisti impegnati nell'opera di restauro hanno pazientemente ridato vita e splendore a 330 metri quadri di intonaco consolidato e di superficie affrescata, ricreando un incanto di luce.

ALTRE ESIGENZE DI CULTO E PASTORALE

FONDI ASSEGNATI: TREND 2003-2023

Destinazioni
FONDO PER LA CATECHESI E L’EDUCAZIONE CRISTIANA
59 milioni di euro
Il Fondo per la catechesi e l’educazione cristiana ha lo scopo di assicurare risorse per sostenere la formazione catechetica e la sperimentazione educativa, nonché iniziative e proposte promosse dall’Episcopato italiano per contribuire alla matura formazione religiosa delle persone e a servizio dell’annuncio della fede nella complessa società attuale.
TRIBUNALI
ECCLESIASTICI
11 milioni di euro
La scelta, fatta per la prima volta nel 1998, è di alleggerire i costi processuali. Lo stanziamento della CEI riguarda l’onere che deve sostenere chiunque inizia o interviene in un processo di nullità di matrimonio. Così le Conferenze Episcopali assicurano, per quanto possibile, salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operatori, la gratuità delle procedure.
INIZIATIVE DI RILIEVO NAZIONALE
47 milioni di euro
In Italia vi sono opere e iniziative pastorali di lunga tradizione e di varia configurazione giuridica animate dal clero secolare, dalle famiglie religiose o da un prezioso volontariato laicale come, ad esempio, attività di formazione dei giovani lavoratori, di promozione pastorale per i detenuti, di sostegno ad associazioni per la promozione delle famiglie e nel campo dei mass-media.
TOTALE*
117.000.000 €
*L'importo totale è superiore a quello assegnato nel 2023 in quanto vengono riassegnate anche somme residue non erogate negli esercizi precedenti.