La Chiesa porta una presenza capillare sul territorio
Gli interventi di carità realizzati nelle Diocesi sorgono dall’impulso “naturale” della carità cristiana e sono animate da migliaia di volontari laici, sacerdoti e consacrati in tutta Italia.
Le necessità a cui la Chiesa cattolica fa fronte in Italia sono aumentate con il passare degli anni, complice la crisi: le urgenze si sono moltiplicate, ma la linea di intervento non è mai stata solo quella di rispondere alle emergenze, bensì strutturare progetti destinati a innescare circoli virtuosi positivi.
Per accompagnare chi ha bisogno a ritrovare la propria autonomia e dignità, non solo rispondere al suo bisogno qui e ora. In questo modo vanno intesi i progetti di intervento per la lotta contro le “nuove povertà” (disoccupazione, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati, ecc.).
Per gli interventi caritativi in Italia nel 2023 la CEI ha destinato 150 milioni di euro, ripartiti tra le 226 Diocesi (la metà in parti uguali a ogni Diocesi, l’altra metà proporzionalmente al numero di abitanti di ciascuna). Quasi un terzo di tale importo è destinato al sostegno diretto a persone bisognose, segno di come le situazioni di fragilità siano drammaticamente diffuse tra la popolazione italiana. Quella che viene portata dalla Chiesa grazie all'8xmille è una presenza capillare sul territorio, resa possibile dal network di parrocchie che sono vicine ai bisogni e conoscono in maniera diretta le necessità.
Gli interventi sono inseriti nei piani pastorali diocesani, a garanzia della loro complementarietà rispetto ad altre attività messe in campo dalla Chiesa sul territorio.
Una quota importante dell’8xmille, pari per il 2023 a 80 milioni di euro, viene gestita dal Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli della CEI, che valuta e finanzia interventi mirati a promuovere lo sviluppo integrale della persona e delle comunità nei Paesi poveri del mondo, valorizzando le iniziative delle Chiese locali a favore delle proprie popolazioni.
Nel 2023 sono stati approvati 440 progetti, proposti da realtà ecclesiali di tutto il mondo. Ogni progetto viene accompagnato dalla lettera di presentazione del Vescovo e della Conferenza Episcopale locale, e viene valutato secondo criteri che ne analizzano la qualità, la correttezza e l’effettiva utilità per la comunità territoriale cui si rivolge.
Oltre che dalle Chiese locali, i progetti sono proposti (e partecipati) da congregazioni, movimenti ecclesiali, ma anche ong riconosciute, enti di ricerca, università.
La CEI, con l’8xmille, sostiene i costi di startup del progetto, che deve già dimostrare in fase di proposta di avere poi una propria prospettiva di sostenibilità economica; non vengono finanziati i costi di gestione dell’ente proponente: tutti i fondi, insomma, vanno a diretto beneficio dei soggetti cui si rivolge. I progetti finanziati promuovono la formazione in tutti gli ambiti: alfabetizzazione e scolarizzazione a tutti i livelli (dalla formazione elementare a quella universitaria), salute (dai piccoli dispensari di villaggio a padiglioni di ospedali), formazione professionale in campo sanitario, agricolo-ambientale, economico e cooperativo (artigianato sociale) e delle comunicazioni sociali; si sostengono le associazioni locali per l’acquisizione di competenze gestionali, progetti rivolti alla promozione umana (con particolare attenzione alla promozione della donna) e alla difesa delle etnie minoritarie. Essendo spesso pluriennali (per esempio, nel caso di costruzioni di scuole, ospedali, ecc.), il sistema di finanziamento per tranche consente una verifica puntuale dell’avanzamento delle attività, e di procedere al finanziamento della tranche successiva solo se la rendicontazione della precedente risponde ai criteri di trasparenza richiesti. Vengono inoltre periodicamente organizzate missioni di verifica – a campione – direttamente sui territori. Oltre ai progetti proposti dalle varie realtà presenti nei Paesi in via di sviluppo la CEI ha lanciato, a partire dalla fine del 2017, la campagna "Liberi di partire, liberi di restare", con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema delle migrazioni e di realizzare progetti nei Paesi di partenza, di transito e di accoglienza di quanti, specialmente bambini e donne, fuggono da guerre, fame e violenza. L'iniziativa si è conclusa alla fine del 2020, ma per i progetti ancora in corso nel 2023 sono stati erogati 858.619 euro. Sono ancora aperti alcuni progetti per un impegno di circa 64.000 euro da erogare.