Interventi di culto e pastorale della diocesi

I fondi erogati rispondono alle problematiche familiari e alla realizzazione di strutture educative e ricreative per ragazzi. Ma sono anche utilizzati per iniziative di cultura religiosa, per le scuole di formazione teologica per laici, catechisti ed insegnanti di religione.
immagine quotazione nera
Vengono svolte attività che sono proprie della missione di evangelizzazione della Chiesa

Le "Esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana" comprendono diversi settori di impegno che sono propri della missione evangelizzatrice della Chiesa, ma hanno anche ricadute allargate nei territori e nelle comunità. Basti pensare, per esempio, al valore sociale delle attività che vengono svolte dagli oratori per bambini, adolescenti e giovani, o l'impegno dei patronati, o ancora per le attività rivolte alla promozione e all'aiuto delle famiglie.
Complessivamente, nel 2019 la parte più significativa dei fondi dell’8xmille destinata a questo capitolo è stata impiegata per sostenere l’esercizio del culto e della cura delle anime: sostegno ad attività pastorali, facoltà teologiche e istituti di scienze religiose, parrocchie in condizioni di necessità straordinarie, iniziative a favore del clero anziano e malato, mezzi di comunicazione sociale, ecc. Altri impieghi hanno riguardato attività di formazione del clero e dei religiosi, scopi missionari, catechesi ed educazione cristiana (oratori e patronati, associazioni e movimenti).
Alcune Diocesi, inoltre, hanno richiesto risorse per altre destinazioni specifiche, come l’organizzazione del sinodo diocesano, il sostegno ai campi scuola formativi per ragazzi e adolescenti, ai consultori familiari, ai centri accoglienza e di ascolto, o per la formazione degli operatori.
I criteri per la ripartizione dei fondi alle 226 Diocesi italiane sono stati ridefiniti in occasione della 69esima Assemblea Generale della CEI (maggio 2016), che ha indicato le modalità di richiesta/erogazione e di rendicontazione delle risorse. L’intento è quello di evitare assegnazioni generalizzate e dare alle Diocesi la regia delle richieste e degli impieghi, coinvolgendole in un percorso di responsabilizzazione rispetto a un uso sempre più efficace e mirato dei fondi. Della ripartizione dei fondi viene fornito un rendiconto dettagliato alla CEI, accompagnato da una relazione che spiega i criteri adottati, gli obiettivi perseguiti e i risultati conseguiti attraverso le iniziative finanziate. In maniera analoga, a livello diocesano i contributi vengono assegnati alle parrocchie sulla base di progetti che illustrano le attività ed i programmi per cui si chiede il finanziamento, la previsione di spesa, le risorse proprie investite e le ulteriori (eventuali) fonti di finanziamento.

FONDI ASSEGNATI: trend 2000-2019

Ogni anno la metà dei fondi attribuiti dai vescovi per questa finalità viene ripartita in parti uguali per tutte le 226 Diocesi, mentre la restante metà viene suddivisa tra esse secondo il numero di abitanti di ciascuna Diocesi.

Destinazioni
Esigenze del culto
31.327.461 €
Esercizio cura delle anime
95.387.415 €
Formazione del clero
16.726.469 €
Scopi missionari
1.071.536 €
Catechesi ed educazione cristiana
6.064.792 €
Altre destinazioni
4.608.731 €
TOTALE*
155.186.404 €
* L’importo totale è inferiore a quello assegnato nel 2019 in quanto alcune somme sono ancora in via di destinazione.
Distribuzione territoriale
Beneficiari
25,9%
Parrocchie
4,84%
Seminari
52,68%
Diocesi/ uffici pastorali
3,47%
Associazioni
0,88%
Fondazioni
9,98%
Altro ente ecclesiastico
2,25%
Altro ente non ecclesiastico

I PROGETTI REALIZZATI

Crisci Ranni: un laboratorio di futuro

modica-mappa
immagine quotazione nera
È nato un meccanismo di welfare innovativo che oggi coinvolge tutte le scuole cittadine
foto oratorio 2

Dal disagio all’educazione e alla festa. A Modica, in provincia di Ragusa e in diocesi di Noto, l’oratorio-laboratorio su strada Crisci Ranni (“Diventa grande”, in dialetto modicano) contrasta la povertà educativa nei quartieri disagiati, con doposcuola, attività sociali e sportive.
Un meccanismo di welfare innovativo che oggi coinvolge tutte le scuole cittadine ed è frutto di una intelligente capacità di visione, di una Chiesa che si concepisce come “comunità educante”. «Oggi raccogliere la sfida delle periferie suona familiare grazie a Papa Francesco, ma prima di lui, quando partimmo con Crisci Ranni, non era così» spiega Maurilio Assenza, promotore del progetto, «non potevamo restare a guardare la forte dispersione scolastica del quartiere Vignazza, a Modica. Con 80 mila euro iniziali provenienti dall’8xmille, dal 2010 abbiamo dislocato il nostro presidio educativo Casa Don Puglisi proprio nelle strade dove ce n’era più bisogno, per rendere protagonisti i ragazzi e lo stesso quartiere». Al Centro lavorano 5 operatori e circa 30 volontari, che diventano 100 nei 40 giorni di Grest estivo, che accoglie 250 bambini.
L’8xmille dà un sostegno fondamentale al progetto, con circa 50 mila euro l’anno «Il quartiere intero oggi guarda ai ragazzi con orgoglio e apprezzamento», continua Assenza: «Basta che qualcuno di loro porti le buste della spesa ad un anziano e li riconoscono dall’attitudine: “Quelli sono i ragazzi di Crisci Ranni”».

A Messina le idee si fanno azione

messina-mappa
immagine quotazione nera
La Chiesa accompagna i giovani ad acquisire competenze e a riscoprire talenti
Giochi in legno

Qui la sostenibilità non è solo un proclama e la capacità artigianale di trasformare la materia in oggetti d’arte è il segreto del successo. Archigiani è il piccolo miracolo sociale che unisce questi due concetti: artigianato sostenibile dal design innovativo e riuso dei materiali nel segno della passione ecologica.
Nata a Policoro nel 2013, nell’arcidiocesi di Messina-Lipari-S.Lucia del Mela, Archigiani è la realtà che fa incontrare artigiani, architetti e designer per firmare manufatti ecocompatibili.
Poi tramite un concorso li indirizza ad aziende produttrici. Mobili, lampade, giocattoli sono in vendita anche nello shop on line. «I nostri arredi», spiega Mariano Gazzara, responsabile progettazione e design, «favoriscono l’aggregazione della comunità e la rigenerazione urbana».
«La Chiesa», osserva don Sergio Siracusano, direttore dell’ufficio di pastorale sociale e del lavoro, «accompagna i giovani ad acquisire competenze, a riscoprire talenti e vocazione. Con la Fiera delle Idee (dal 2016) e i Laboratori di pastorale sociale diamo ai ragazzi gli strumenti per avviare imprese».
Una mission chiara, cui risponde anche il progetto Cantieri di LavOro di Next Economia, «una strategia di sviluppo per la nostra arcidiocesi che vede attivo anche lo Sportello del Centro servizi per i giovani in cerca di un impiego. L'équipe diocesana progetta anche la formazione professionale negli oratori», continua don Sergio. Sono circa 30, dal 2012 a oggi, le imprese nate da questo mix di idealità e concretezza, con 100 giovani e 7 associazioni di categoria nella filiera tecnica, tirocini con la Caritas e 24 borse lavoro.

Per costruire il dopo

imola-mappa
serra sangiuseppe immagine

Una grande corte, su cui si affacciano realtà differenti tra loro ma tutte nel segno della solidarietà e della dignità restituita: ci sono scuole, l’oratorio, lo studentato universitario, la mensa, la comunità residenziale per adolescenti in difficoltà e, fiore all’occhiello, gli spazi del "Dopo di noi", dedicati a chi ha come unico, grande pensiero il futuro di un figlio disabile. È in questi spazi che si incarna quotidianamente la missione della Fondazione diocesana Santa Caterina, nel cuore di Imola. Il condominio del "Dopo di noi" è composto da 7 appartamenti che accolgono circa 20 persone con disabilità. Nello stesso condominio, luminoso e accessibile, c’è anche il Gruppo Appartamento, dove vivono altri 6 ragazzi e un educatore, e all’interno almeno un posto è riservato al sollievo per qualche giorno dei caregivers, i familiari che si prendono cura dei loro cari. «Gli spazi per le persone con disabilità sono parte viva del grande villaggio che è la Fondazione, composta da una cinquantina di dipendenti motivati e vicini ai fratelli», spiega don Massimo Martelli, che ne è assistente spirituale. Non solo un luogo dove stare, ma anche l’opportunità di impegnarsi in un lavoro: nella Serra San Giuseppe, dove alcuni disabili lavorano tra giovani piante e la coltivazione degli ortaggi.  
Il progetto, avviato dalla Caritas imolese nell’aprile 2015, è stato finanziato per 3 anni al 90% dalla Cei con l’ 8xmille. «Ci piace alimentare progetti che diano respiro alle persone», spiega il direttore Luca Gabbi , «e possibilità di riscatto con le proprie forze, secondo quel che ciascuno riesce a dare».